Finale Eurovision 2019 Madonna e Mahmood: quando la musica va oltre la vittoria

La performance di Mahmood e la protesta di Madonna accendono la serata finale dell’Eurovision Song Contest a Tel Aviv.


Potrei star qui a farvi un riassunto dettagliato della finale dell’Eurovision Song Contest di ieri sera a Tel Aviv. Potrei star qui a dirvi a che posizione si sono classificati i ventisei artisti in gara. Potrei star qui a dirvi che sì, Mahmood è arrivato secondo per colpa di San Marino che ha dato il massimo dei suoi voti alla Danimarca invece che all’Italia (ma volemose bene lo stesso). E, per finire, potrei star qui a giudicare la performance di Madonna che ha cantato Like A Prayer senza autotune e sì, ha stonato.
E invece non farò niente, o quasi, di tutto ciò.

Vince l’Olanda con la più classica delle ballate

L’edizione dell’Eurovision che si è appena conclusa ci lascia con la consapevolezza che le ballate e i testi in inglese che parlano di un amore struggente facilmente vincono.
Vi sfido a trovare una sola persona in tutta Europa (da Malta alla Norvegia, dalla Russia alla Spagna) che, ascoltando le parole “Loving you is a losing game” accompagnate da un pianoforte, resti impassibile senza fare neanche l’accenno di un sospiro.

E’ proprio con queste parole che l’olandese Duncan Laurence si aggiudica il gradino più alto del podio all’Eurovision Song Contest 2019. La sua Arcade tocca note note a tutti. Quelle di un amore non corrisposto, di un amore complicato, di un amore che comunque vada è un gioco perso in partenza.




Mahmood, Madonna e la musica oltre la musica

La finale dell’Eurovision di ieri sera ci saluta lasciandoci una seconda consapevolezza: la musica non è solo amore.

La musica è rabbia e disillusione. Sotto forma dell’energia coinvolgente dell’esibizione di Mahmood. Un Mahmood che si classifica al secondo posto cantando in italiano e in arabo (in Israele). Un Mahmood capace di entusiasmare il pubblico dell’Expo Arena di Tel Aviv come nessun altro artista in gara. Un Mahmood concentrato e autore di una performance tanto semplice quanto impeccabile.



La musica è poi protesta, è messaggio politico, o meglio, messaggio di pace. Sotto forma di due bandiere (palestinese e israeliana) che camminano fianco a fianco sulla schiena di due dei ballerini che hanno accompagnato il ritorno di Madonna su un palco internazionale dopo una pausa di diversi anni.

TEL AVIV, ISRAEL – MAY u 18: Madonna si esibisce live alla 64esima edizione dell’Eurovision Song Contest. (Photo by Michael Campanella/Getty Images)



In un contesto come quello dell’Eurovision 2019 in cui gli organizzatori hanno espressamente vietato che all’arena si introducessero bandiere palestinesi o che si facessero riferimenti alla politica, Madonna è stata quello che è stata sempre: disturbo al perbenismo, disturbo a regole imposte.
Miss Ciccone ha disturbato anche i puristi dell’intonazione ieri. Ha cantato Like A Prayer. E ha stonato.

Ma cari puristi dell’intonazione, cari critici dell’ultimo minuto: il secondo posto di una canzone cantata in italiano e in arabo in Israele e le stonature di un’Artista che ha fatto la storia del pop e che disturba ogni volta che ha la possibilità di farlo, emozionano più di una vittoria e di un’esibizione tecnicamente impeccabile.

Ci rivediamo l’anno prossimo, sperando che primo posto e messaggio potente possano andare a braccetto questa volta. Come le bandiere sulla schiena dei ballerini di Madonna.

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